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Facebook Ads: 5 errori da evitare

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4 Aprile 2020

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Negli ultimi anni il social advertising su Facebook è cambiato radicalmente. Fino a poco tempo fa bastava pubblicare un post per ricevere organicamente tantissime visualizzazioni e interazioni.
Oggi la portata organica delle pagine è diminuita drasticamente costringendo tutte le aziende ed i liberi professionisti presenti su Facebook ad investire in sponsorizzate per poter aumentare la propria visibilità.

Dedicare un certo budget per Facebook tuttavia non basta a far decollare il proprio business.

Per ottenere campagne performanti è necessario:

  • conoscere nel dettaglio tutte le opzioni offerte dalla piattaforma delle inserzioni di Facebook;
  • ideare una strategia efficace che nel tempo dia risultati;
  • monitorare costantemente le campagne per poterle ottimizzare;
  • non prendere decisioni basate su supposizioni, ogni cambiamento delle inserzioni deve essere sostenuto dall’analisi degli insight.

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Perché le Facebook Ads non funzionano?

Ecco alcuni degli errori più frequenti.

  1. Vendere a freddo, aspettando risultati immediati

    Un pubblico freddo non sarà mai pronto ad acquistare i prodotti o i servizi proposti. Su Facebook si lavora sulla domanda latente, cioè su tutti quegli utenti che manifestano un interesse verso un determinato argomento ma non è detto che siano pronti all’acquisto nel momento in cui vengono raggiunti dalle inserzioni.
    Quindi, se si lavora con pubblici freddi, è importante ideare un funnel di conversione, ovvero di un percorso strategico per portare l’utente ad avvinarsi gradualmente al brand fino a generare la conversione.
    Si tratta di un lavoro che richiede analisi, strategia e ottimizzazione costante.

  2. Non utilizzare pubblici personalizzati

    Spesso su Facebook si tende a destinare le campagne ad una Core Audience, cioè ad un pubblico creato mediante interessi e comportamenti (pubblico freddo).
    Il pannello gestione inserzioni consente invece di creare dei pubblici personalizzati (Custom Audience) con tutti quegli utenti che hanno già avuto un primo contatto con il brand: tramite la pagina Facebook, rilasciando i propri dati o visitando il sito web.
    Con questo prezioso strumento è possibile intercettare un target più interessato con degli annunci mirati, avendo maggiore probabilità di raggiungere la persona giusta nel momento giusto.

  3. Non installare correttamente il pixel di Facebook

    Si tratta di uno strumento molto importante per creare target sempre più specifici. Il pixel di Facebook è una stringa di codice che, installata correttamente sul sito web, permette di tracciare tutti i movimenti degli utenti.
    Registrare correttamente questi dati significa poter fare campagne dinamiche, campagne di retargeting sempre più performanti (raggiungendo per esempio utenti che hanno visitato il sito, pagine specifiche, che hanno rilasciato i loro dati, che hanno aggiunto prodotti al carrello o che lo hanno abbandonato, utenti che già sono clienti).
    Non installare il pixel o installarlo in modo sbagliato potrebbe compromettere tutta la strategia.

  4. Sottovalutare la fase di testing

    Spesso si pensa di conoscere già cosa funziona sul web e cosa invece non è efficace. Supposizioni soggettive non supportate da dati che possono solo portare a bruciare denaro in campagne senza alcun risultato.
    Prima di investire tutto il budget a disposizione è importante destinarne una parte per capire cosa performa meglio. Non è detto che ciò che funziona per un’azienda possa produrre gli stessi risultati per un’altra realtà. Gli elementi del testing possono essere diversi:

      • l’obiettivo della campagna;
      • il target degli annunci;
      • i posizionamenti;
      • la creatività dell’inserzione;
      • il copy dell’annuncio.
      • Il consiglio è di individuare la variabile o le variabili da testare e procedere all’analisi isolando un elemento alla volta per poterlo analizzare.
  5. Non monitorare le campagne

    Se una campagna con determinati parametri ha dato in passato buoni risultati non è detto che continui a farlo. Farla partire e terminare senza il giusto controllo potrebbe essere solo una perdita di denaro. Alcune inserzioni, soprattutto se rivolte ad un target locale, possono tendere ad un aumento dei costi per risultato e ad essere meno performanti perché il pubblico ha già fatto l’azione richiesta e si va incontro alla saturazione. Accorgersi in tempo dell’andamento di una campagna consente di intervenire prima di erogare inutilmente tutto l’importo.

Questi sono solo alcuni degli errori più frequenti nell’ambito delle Facebook Ads, un mondo sempre più complesso che necessita di competenza, tempo e budget.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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