Ogni esperto di comunicazione a cui venga chiesto di elencare i cinque libri che hanno più segnato la sua formazione annovera “Le 22 immutabili leggi del marketing” tra i testi più importanti. Ed anche tutti gli imprenditori dovrebbero leggere questo prezioso libro.
Nonostante le dimensioni, poco più di cento pagine, Al Ries e Jack Trout entrano nel vivo delle basi del marketing in modo chiaro e diretto.
Le “leggi del marketing” sono 22 regole, considerate inattaccabili e immutabili, per l’appunto, che muovono il mercato e la pubblicità sempre nella stessa direzione.
Al netto di variazioni, di test, di prove, di tempi che cambiano, queste 22 leggi restano sempre uguali, proprio perché alla base sia del commercio che della comunicazione.
Il libro “Le 22 immutabili leggi del marketing”
“Le 22 immutabili leggi del marketing” si apre con un incipit molto esaustivo sull’intento del libro: dedicato all’eliminazione di leggende e di idee sbagliate dal processo di marketing.
In un mondo pieno di false promesse per guadagnare tanto in poco tempo, o per raggiungere milioni di persone con piccoli investimenti, Al Ries e Jack Trout segnano dei paletti precisi su come si possa realmente raggiungere il successo. Gli esempi pratici e i case study approfondiscono in maniera puntuale come applicare ogni legge del marketing, e in che modo si è dimostrata vincente.
Le prime quattro leggi focalizzano l’attenzione sull’importanza della leadership, intesa come arrivare primi in un settore o in una categoria con prodotti di nuova invenzione. Quando ciò non è possibile si può puntare su altri primati, come ad esempio una pubblicità forte che entri prima nella mente e poi nel mercato. Questa, nel dettaglio, è la legge della focalizzazione, che insiste sull’importanza di entrare nella quotidianità del cliente con una parola distintiva.
Quanti marchi esistono che sono diventati sinonimi, o hanno preso completamente il posto del nome del loro prodotto? È proprio il risultato della focalizzazione, resa possibile da una percezione unica ed esclusiva da parte dei clienti.
Le leggi successive (scala, dualità, opposto, divisione) hanno un carattere più strategico. Riguardano il posizionamento dell’azienda e del suo prodotto rispetto al mercato, alla categoria e ai concorrenti.
Molto significativa è la legge della sincerità, la quindicesima in ordine di elenco.
Totalmente opposta all’idea di dover apparire sempre perfetti e impeccabili, suggerisce di usare le défaillance per proporre soluzioni piacevoli, ed essere quindi ricordati come quelli che ammettono un errore e lo risolvono, anziché ignorarlo e far finta di nulla.
A proposito degli errori, la legge del successo e la legge del fallimento chiariscono ad ogni imprenditore come lavorare ogni giorno per non perdere di vista il focus sui propri obiettivi a causa della presunzione (successo) o della demotivazione (fallimento).
L’ultima legge, infine, è quella che scardina la convinzione che con un piccolissimo investimento si possono raggiungere grandi risultati.
La legge delle risorse mette nero su bianco la cruda verità: “senza finanziamenti adeguati, un’idea non può decollare”.
Perché leggere “Le 22 immutabili leggi del marketing”
“Le 22 immutabili leggi del marketing” rispondono principalmente ad una domanda: “da dove inizio?”.
Una domanda che imprenditori e pubblicitari dovrebbero porsi da subito, e che invece, come spesso succede, finisce per rispondere alla domanda “dove ho sbagliato”, quando un prodotto non decolla e i piani di vendita non rispondono alle aspettative.
Il libro non parla solo di pubblicità, tutt’altro. È un volume completo che spiega prima agli imprenditori, e poi ai comunicatori, come far emergere un’idea, come posizionarla sul mercato e come renderla proficua attraverso concetti applicabili ad ogni campo.
Gli autori Al Ries e Jack Trout
Al Ries e Jack Trout sono considerati entrambi due pilastri della pubblicità, sia per le innovazioni apportate al settore, sia per i contributi accademici che hanno consentito di formulare teorie sulla comunicazione pubblicitaria valide ancora oggi.
Nel 1963 fondano a New York l’agenzia pubblicitaria Trout & Ries, che si contraddistingue per un modus operandi totalmente diverso da quello dei concorrenti.
L’obiettivo che seguono per ogni azienda cliente è quello di collegare il suo prodotto ai valori di ogni consumatore, così da creare un collegamento unico allineato.
Questo principio diventerà quindi il pilastro dell’idea di posizionamento (brand positioning), di cui entrambi sono considerati padri e ideatori.