Netflix perde iscritti per la prima volta
Netflix ha recentemente pubblicato il report sui primi tre mesi del 2022, comunicando una perdita di circa 200 mila iscritti all’abbonamento della piattaforma streaming. È la prima volta che l’azienda registra un calo così significativo di abbonati e si prevede che il numero possa raggiungere addirittura i 2 milioni. Le cause di questo calo inaspettato possono essere diverse e non sempre è un problema di marketing.
Perché il calo di iscritti?
Innanzitutto, la proliferazione di piattaforme streaming. In America, mercato principale di Netflix, piattaforme come Disney+, HBO Max, Amazon Prime Video o Apple tv fanno concorrenza diretta al colosso dello streaming, proponendo anch’esse prodotti originali oltre che serie già esistenti o classici di cui acquistano i diritti.
Un’altra causa potrebbe essere ricercata nella riapertura delle sale cinematografiche o, in generale, nella fine del lockdown. Nel 2020 Netflix aveva guadagnato migliaia di iscritti per via della pandemia e delle persone che, chiuse in casa, passavano le giornate a guardare serie tv e film. Con la riapertura dei cinema, dei locali, dei centri commerciali e con un parziale ritorno alla vita normale, molte persone hanno probabilmente trovato altri modi per passare il tempo, cancellando la propria iscrizione a Netflix.
La notizia ha inoltre scatenato alcuni commenti sui social media. Secondo alcuni utenti, Netflix si meriterebbe questo calo di iscritti in quanto cancella prodotti di qualità ma rinnova le sue serie meno apprezzate. Un problema, quindi, che intacca anche la comunicazione e il rapporto degli iscritti con la piattaforma.
Ma il motivo principale, secondo l’azienda, è quello degli account condivisi. Tra i piani di Netflix, infatti, c’è la possibilità di sceglierne uno che permette di utilizzare l’account su 4 dispositivi contemporaneamente. Questo ha portato diversi gruppi di persone a dividersi l’abbonamento per pagare di meno, pur non essendo nello stesso nucleo familiare. Questo, per Netflix, potrebbe essere la maggiore causa del calo dei singoli abbonati alla piattaforma e, di conseguenza, della grossa perdita di guadagni.
Le soluzioni al problema
Se il presidente di Netflix Reed Hastings si era sempre detto contrario alla pubblicità nel servizio streaming, adesso si vede costretto a fare un passo verso questa soluzione di marketing. Una delle soluzioni al calo dei subscribers e quindi dei guadagni sarebbe infatti quella di aggiungere l’advertising alla piattaforma.
Secondo le prime supposizioni, si tratterebbe di un nuovo piano di abbonamento in cui il costo è ridotto ma prevede la visione di pubblicità. Questa soluzione potrebbe far felici gli abbonati che non vogliono spendere tanto e tollerano qualche secondo di marketing e comunicazione prima di usufruire del prodotto. Allo stesso tempo potrebbe aumentare le entrate dell’azienda. Dopotutto, diversi servizi streaming come Amazon Prime Video o Hulu (in America) prevedono già l’advertising all’interno del proprio servizio e altri come Disney+ stanno pensando di aggiungerlo.
Per quanto riguarda gli account condivisi, l’azienda sta già prendendo provvedimenti per risolvere questo problema. In alcuni paesi dell’America Latina (Perù, Costa Rica e Cile), Netflix ha chiesto circa 3$ in più per ogni utente che non vive nella stessa casa. Si possono quindi creare al massimo due “extra account” per indicare che quella persona non fa parte dello stesso nucleo familiare. Netflix ha anche aggiunto la possibilità di trasferire la propria cronologia ad un nuovo account o ad un account extra in modo da mantenere il proprio algoritmo e non dover ricominciare tutto da capo .Anche questa soluzione sarà trasferita al mercato globale molto presto.