SEO e UX: non nemiche, ma alleate
Il mondo della scrittura sul web è meno semplice di quanto si creda. Il talento, infatti, deve andare di pari passo con alcune conoscenze tecniche. Per esempio, non tutti sanno che la user experience e la SEO non sono in antitesi. Anzi, devono tenere conto l’una dell’altra per dei contenuti che funzionino a tutto tondo.
Se, infatti, la scrittura in ottica SEO soddisfa i requisiti di qualità dei motori di ricerca, che premiano con un buon posizionamento, l’ux writing è essenziale per mettere al centro il vero cuore di ogni strategia di comunicazione: l’utente finale.
L’UX Writing per migliorare i contenuti
Abbiamo parlato di ux writing, dunque è necessaria una piccola digressione: di cosa si tratta? Di un tipo di scrittura completamente incentrata sull’esperienza dell’utente (clienti, fan, follower e chi più ne ha più ne mette).
In passato, si tendeva a discutere di user experience solo in relazione al design, tenendo conto del modo in cui le persone potevano navigare sui siti web nella maniera più semplice possibile. Oggi, la user experience è necessariamente da declinare anche ai testi.
L’ux writing, infatti, aiuta le persone a rimanere più a lungo sulle pagine del nostro sito, facilita la lettura, la rende più accattivante e fa in modo che gli utenti tornino ancora e ancora. È per questo che i grandi brand, da qualche anno, stanno optando per testi chiari, semplici e concisi sia nel copywriting che nel content writing.
Non solo: tornando all’argomento principale, da diverso tempo Google, Bing e altri motori di ricerca hanno cominciato a indicare la user experience tra i fattori SEO che determinano il successo di un sito web. Un vero passo avanti dato che, un tempo, si credeva che scrivere testi per i motori di ricerca e scrivere testi per le persone fossero due cose completamente diverse.
User experience vs SEO: il falso mito
In epoche che oggi potremmo definire remote, gli algoritmi dei motori di ricerca (Google in particolare) agivano in modo piuttosto basico. Scansionavano i siti web e facevano scalare le classifiche di posizionamento alle pagine con un certo numero di parole chiave ritenute pertinenti.
Ciò ha scatenato una vera e propria corsa all’aumento di traffico per mezzo di una pratica che, oggi, risulta davvero imbarazzante: la keyword stuffing. Le parole chiave venivano, in sostanza, ripetute molte e molte volte, dando vita a contenuti macchinosi, robotici, difficili da leggere. Non è passato molto tempo prima che Google trasformasse questa pratica da virtuosa a dannosa.
Eppure, nonostante questo, ancora oggi c’è chi tende a forzare la parola chiave o a inserirla in maniera poco fluida all’interno di contenuti che, analizzati con occhio critico, risultano poveri o poco pertinenti. La convinzione continua a essere quella che per accontentare i motori di ricerca occorra creare dei testi non proprio curati. Ecco, questo è decisamente un falso mito.
La user experience è, nella sua interezza, un caposaldo per il successo di qualsiasi pagina web. Google e gli altri motori di ricerca lavorano per uno scopo ultimo, che è quello di soddisfare l’utente proponendogli il contenuto più completo e al contempo facile da fruire possibile.
Come lavorano insieme SEO e UX Writing?
Come abbiamo detto, un testo fluido, chiaro e conciso aumenta la permanenza dei visitatori sul sito web e li incoraggia a tornare. Oltretutto, non si deve sottovalutare il potere del passaparola: una pagina che si esprime alla perfezione fa sì che altri utenti la cerchino, cosa che fornisce a Google degli altri dati per premiarla.
Non solo: contenuti che rispettino i criteri qualitativi SEO e UX portano a più alte possibilità di backlink, una strategia SEO off page essenziale per migliorare la propria indicizzazione. Dedicare tempo alla combinazione di SEO e UX writing significa, di conseguenza, essere rilevanti su più fronti: per le persone e per i motori di ricerca, obiettivo ambizioso ma raggiungibile con la dovuta attenzione.