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Brand activism: installazione di Bottega Veneta sulla Grande Muraglia Cinese

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13 Gennaio 2022

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Una spettacolare opera di Bottega Veneta in Cina

Chi ha tenuto sott’occhio le strategie di comunicazione di Bottega Veneta sa perfettamente che la maison italiana ha sempre tenuto alta l’asticella dell’advertising. Nel corso degli anni, infatti, il brand ha sorpreso i consumatori con installazioni di presa, dai significati sempre piuttosto ampi.

Dopo la campagna visibile esclusivamente dall’alto all’aeroporto di Los Angeles portata avanti a settembre e quella “celata” sul fondo della piscina di una delle spiagge più iconiche dell’Australia, Bondi Beach, nel mese di novembre, Bottega Veneta ha fatto un’ulteriore passo avanti coniugando il suo intento pubblicitario all’attivismo.

Ha dato vita, in sostanza a una vera e propria campagna di brand activism che coinvolge nientemeno che una delle sette meraviglie del mondo moderno, patrimonio dell’umanità dal 1987: la Grande Muraglia Cinese, installando un maxi-schermo dalle dimensioni a dir poco colossali su una parte dell’opera architettonica.

Una campagna di brand activism

Perché parliamo di brand activism? Semplice, perché l’obiettivo del nuovo direttore creativo Matthew Blazy, giunto al comando dopo le già roboanti opere del predecessore Daniel Lee, è duplice. Anzi, triplice.

Il primo obiettivo è quello che trasforma la “semplice” pubblicità in brand activism: Bottega Veneta, infatti, si è impegnata a devolvere una cospicua donazione per la ristrutturazione e la manutenzione dello Shanghai Pass, noto anche come Primo passo sotto il paradiso. Questa particolare porzione della Muraglia è una delle più note e ammirate dai turisti: lunga 4 chilometri, alta 14 metri e circondata da un enorme fossato, richiede ingenti spese per essere mantenuta al meglio e protetta delle intemperie.

Il secondo obiettivo del brand, poi, è cogliere al balzo uno degli eventi più importanti in Cina, ovvero il Capodanno Lunare che apre l’Anno della Tigre, per lanciare una nuova capsule collection. Il messaggio che appare sul maxischermo non mostra, infatti, solo il logo del brand ma anche degli auguri per la festa in questione, scritta in caratteri cinesi. I colori scelti non sono casuali, il verde, distintivo del marchio, si affianca al tangerine (mandarino), colore che oltre a essere indiscutibilmente legato alla cultura cinese è anche quello che predomina nella collezione in uscita.

L’ultimo obiettivo di questa strategia di marketing più che efficace è rafforzare la presenza del brand in Cina. Non a caso, infatti, la capsule collection che verrà lanciata sarà caratterizzata da un’edizione limitata della borsa Cassette, contraddistinta da un leggero (ma evidente) motivo tigrato.

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