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Qualità, produttività e velocità di esecuzione: caratteristiche sempre più richieste in ogni contesto produttivo, soprattutto nell’ambito delle agenzie di comunicazione e delle web agency.
L’altissima competizione e la richiesta di risultati sempre più performanti hanno portato al cambiamento della natura dei progetti, richiedendo modelli di gestione innovativi e capaci di fronteggiare i cambiamenti del mercato.
Tra le metodologie maggiormente efficaci nella gestione di progetti complessi vi sono il metodo AGILE e SCRUM.
Il metodo AGILE consente di suddividere l’intero progetto in fasi, maggiormente gestibili e controllabili, fissando le priorità di ogni fase del lavoro in base agli obiettivi e alle esigenze del cliente e mettendo in primo piano gli individui e le loro interazioni, piuttosto che i processi.
La collaborazione con il cliente è parte integrante della metodologia AGILE, che punta ad ottenere maggiore flessibilità rispondendo in modo efficace al cambiamento.
Ogni progetto viene diviso in fasi, chiamate sprint. Al completamento di ogni sprint viene richiesta l’interazione con il cliente, al quale viene mostrato il lavoro svolto fino a quel punto richiedendo un feedback. In questo modo, apportare modifiche al progetto risulterà più semplice e permetterà di abbattere costi di produzione.
In associazione all’AGILE, spesso si sente parlare anche di SCRUM.
Che cos’è lo SCRUM?
Lo SCRUM non è altro che il modello più diffuso della metodologia AGILE, un particolare insieme di practice ideale per progetti complessi.
Con il modello SCRUM ogni membro del team lavora in costante connessione per permettere un continuo flusso di informazioni. All’interno del team operano figure differenti con ruoli ben definiti.
Lo Scrum Master è colui che si accerta che il team lavori in modo efficace per lo sviluppo del progetto e facilita gli incontri di confronto, eliminando gli ostacoli al completamento del lavoro.
La figura in costante contatto con il cliente finale è il Product Owner, che conosce perfettamente i requisiti del prodotto. Il Team di sviluppo è composto da un numero variabile di persone, comprese tra le 5 e le 9 e si occupa dello sviluppo del progetto e del testing. Il team è autogestito perché decide autonomamente come sviluppare le funzionalità individuate dal Product Owner e cross-funzionale perché i membri al suo interno possiedono tutte le competenze necessarie a portare a termine i task.
Ogni progetto viene suddiviso in modo da facilitarne lo sviluppo e vengono creati:
- PRODUCT BACKLOG: lista di tutti requisiti necessari per la realizzazione del progetto. Viene predisposta dal Product Owner. Le voci del Product Backlog vengono definite come User Story, cioè descrizioni delle varie funzionalità raccontate dal punto di vista dell’utente. ES. Come < ruolo > Voglio < fare qualcosa > cosicché < possa ottenere valore per il business >
- SPRINT BACKLOG: lista di tutti i task da completare nei singoli sprint. Viene predisposta dal team di sviluppo.
- INCREMENTO: lista degli elementi completati del Product Backlog durante uno sprint e durante gli sprint precedenti.
Per controllare al meglio i processi, riducendo al minimo la necessità di incontri non stabiliti, vengono definiti:
- SPRINT PLANNING: riunione in cui il Product Owner definisce il Product Backlog e al termine della quale lo Scrum Master compila lo Sprint Backlog.
- DAILY SCRUM: confronto giornaliero della durata di 15 min fra Team di Sviluppo e Scrum Master.
- SPRINT REVIEW: revisione alla fine di ogni sprint, in cui lo Scrum Team mostra il lavoro svolto fino a quello sprint al cliente.
- SPRINT RETROSPECTIVE: riunione che ha lo scopo di valutare lo sprint completato, riflettendo su cosa migliorare nello sprint successivo per ottenere performance ancora più efficienti.
L’applicazione di questa particolare metodologia di lavoro aiuta l’azienda, in particolare le web agency, ad ottenere maggiore velocità di esecuzione e maggiore controllo della qualità del lavoro, migliorando notevolmente il rapporto con il cliente finale.
Si tratta di un cambiamento radicale che riporta al centro del lavoro la collaborazione, le persone e le interazioni.
Non un lavoro asettico, ma umanizzato in ogni sua fase e arricchito dai feedback continui che vengono scambiati al completamento di ogni sprint.
Un metodo che permette di regalare vero valore competitivo al lavoro svolto.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]