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SEO copywriting: come ottimizzare un articolo blog

18 Maggio 2022

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Il SEO copywriting è una specializzazione del copywriting che unisce sia la realizzazione di copy per il web, quali schede prodotto, pagine del sito, articoli blog, sia l’ottimizzazione in ottica SEO per aumentare la reach organica sui motori di ricerca, Google in particolare.

… Alt! Troppe informazioni tecniche? Facciamo un passo indietro, prima di capire come ottimizzare un articolo blog in ottica SEO: andiamo a vedere cos’è la SEO, cosa si intende per reach organica e perché dovremmo perseguirla.

SEO e copywriting: che relazione hanno?

Il copywriting è una delle tante sfaccettature del marketing che include in sé diversi campi: dal copy per una campagna pubblicitaria ai testi per le sponsorizzazioni sui social, dalla realizzazione di brochure, cartacee o digitali, ai contenuti di un sito web.

Tutto ciò che è scritto è – o dovrebbe essere –  frutto di una strategia di copywriting. Qual è, quindi, l’attinenza con la SEO?

SEO sta per Search Engine Optimization. Letteralmente, significa “ottimizzazione per i motori di ricerca”. 

Riguarda, quindi, delle tecniche e degli accorgimenti che rendono i nostri testi appetibili per l’algoritmo dei motori di ricerca, in particolare per Google, che ad oggi resta il motore di ricerca più utilizzato al mondo.

Se un testo sul web nasce per essere letto, la SEO nasce per far sì che quel testo venga trovato. Come? Principalmente, ciò avviene attraverso l’uso di parole chiave, o keyword. 

Le keyword corrispondono a ciò che gli utenti cercano sul web. Possono essere generiche come “capelli secchi”, più specifiche come “capelli secchi dopo l’estate”, o ancora più specifiche: “capelli secchi dopo l’estate cosa fare”.

Questa differenziazione risponde a bisogni diversi dell’utente. Più le keyword sono lunghe e approfondite, più la ricerca dell’utente risponde a una domanda consapevole, ossia a un bisogno attivo di trovare una soluzione.

Keyword più corte derivano generalmente da una ricerca di informazione aspecifica, hanno un tasso di ricerca molto più alto e sono più difficili da posizionare.

Di questo, però, ne parliamo approfonditamente nella nostra sezione del magazine dedicata alla SEO. Vediamo qui come ottimizzare un post blog in ottica SEO, seguendo delle semplici regole.

Ottimizzazione SEO articolo blog: 5 regole fondamentali

1. Scegli le keyword con cura

Di cosa parla il tuo articolo blog? Quando scegli un argomento di cui parlare, non ti affidare al caso ed evita di utilizzare parole che, secondo te, hanno un buon riscontro a livello di audience. 

Per capire esattamente cosa i tuoi utenti stanno cercando in quel momento, quali sono gli argomenti di tendenza e, di conseguenza, quali keyword inserire all’interno di un articolo, puoi avvalerti di strumenti come Ubersuggest, Seozoom, Seo Tester Online, Answer The Public e Google Trends.

Se utilizzi i servizi messi a disposizione da Google gratuitamente per tracciare il traffico sul tuo sito, un valido aiuto è lo Strumento di pianificazione delle parole chiave di Google. 

Questo, insieme ai tools prima citati, può aiutarti a vedere anche nel tempo come si sono posizionati i tuoi articoli, quali sono stati i più apprezzati e quali margini di miglioramento sono prevedibili.

2. Usa i titoli H1, H2, H3… in modo corretto

Un blocco di testo unico è letto dagli utenti (e anche da Google) come un fiume di parole difficile da leggere. I sottotitoli, dall’H2 in poi, servono sia a dividere visivamente il testo e ad agevolare la lettura, sia a chiarire all’algoritmo di cosa stiamo parlando.

Nei sottotitoli ricorda sempre di inserire le keyword secondarie, ossia quelle parole chiave attinenti al tema principale e alla keyword primaria. Le trovi negli stessi programmi che abbiamo indicato prima per la ricerca delle keyword, e in altre estensioni dei browser che possono essere installate gratuitamente, come Keyword Surfer e Keywords Everywhere.

3. Inserisci la meta description

Il campo “Meta description” si trova fuori dall’articolo, in genere in un box dedicato all’ottimizzazione SEO che dovrebbe essere presente nel tuo CMS, la piattaforma che usi per gestire il sito (es. WordPress, Wix, Joomla e altri).

Per WordPress, uno dei plugin più diffusi per la gestione della SEO è Yoast, gratuito nella versione base. Se utilizzi programmi come Seozoom, puoi collegarli al tuo CMS e integrare così le informazioni che riguardano la SEO.

La meta description descrive brevemente a Google di cosa parla il tuo articolo. Sono 140-160 caratteri in cui è consigliabile inserire la parola chiave principale e, se possibile, almeno una secondaria.

Scrivi sempre la meta description: da un punto di vista grafico, la vedrai comparire nella lista dei risultati di ricerca sotto il titolo dell’articolo e l’url dell’articolo; per l’algoritmo, invece, contribuirà a migliorare il tuo posizionamento.

4. Usa il tag alt nelle immagini

Il tag “alt” è un campo testuale che che trovi all’interno del CMS e appare quando carichi una nuova immagine sul sito.

A cosa serve, esattamente? Alt sta per alternative, quindi funziona da testo alternativo nel caso in cui l’immagine non sia visualizzabile. L’algoritmo di Google tiene conto della presenza del tag alt poiché, grazie alla sua presenza, è facilitato a comprendere cosa contenga e che valore attribuire al visual. 

Il tag alt va compilato anche per un’altra ragione: quella dell’accessibilità. Chi non può vedere un’immagine, ad esempio una persona ipovedente, può contare sul tag alt per ricevere una spiegazione di poche parole.

Si tratta infatti di microtesti, piccoli ma efficaci – e molto, molto apprezzati in ottica SEO.

5. La qualità vince su tutto

Quelle che abbiamo sinora elencato sono delle tecniche che migliorano il posizionamento di un articolo su Google e lo rendono trovabile con più facilità.

Nulla di questo, però, ha un vero valore, se l’articolo stesso non è un articolo di qualità: deve essere originale, informativo, lungo quanto basta per contenere tutti i dettagli che soddisfano la ricerca dell’utente, le immagini devono essere coerenti al contenuto e non bisogna usare espedienti per “ingannare” Google e favorire un posizionamento più alto.

Investi sulla qualità del tuo lavoro di contenuti, prima ancora di iniziare a lavorare in maniera corretta con la SEO.

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