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Pubblicità su Netflix? Un rischio per il brand

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20 Febbraio 2019

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I limiti dell’Interruption Marketing

Cosa succederebbe se sbarcasse la pubblicità su Netflix? In realtà il colosso dell’intrattenimento in streaming ha recentemente deciso di fare un tentativo in questo senso. Nella versione americana della piattaforma, infatti, alcuni spot sono stati inseriti tra un episodio e l’altro.

È stata portata avanti una sperimentazione dell’interruption marketing, già diventata prassi per Youtube e Facebook. Si tratta, in pratica, della tecnica di comunicazione che interrompe l’attività che l’utente sta svolgendo per dare spazio a un nuovo messaggio, chiaramente pubblicitario.

Partendo da questi esperimenti, la società di ricerca marketing Audience Project ha deciso di effettuare uno studio sulle eventuali conseguenze per il brand in caso di adozione sistematica di questa tecnica.

Il risultato? Funesto: stando a quanto rilevato l’uso dell’interruption marketing costerebbe a Netflix oltre il 58% dei suoi abbonati. In sostanza, oltre metà dell’intero pubblico abbandonerebbe il servizio di streaming. D’altronde, chi usufruisce dei servizi delle piattaforma streaming è abituato all’assenza degli spot.

Ma il drastico calo degli utenti non sarebbe imputabile solo a questa abitudine. Sarebbe infatti da attribuire anche ai limiti dell’interruption marketing. Per capire perché basta osservare l’evoluzione dei consumatori con l’avvento di internet e dei social media.

Risulta chiaro che gli utenti non sono più semplici destinatari dei messaggi pubblicitari. Al contrario, sono coinvolti in prima persona nelle campagne pubblicitarie. Possono rilasciare dei feedback più o meno positivi e interagire con il brand in tempo reale.

Questo non può avvenire con l’interruption marketing, che relega l’utente a un ruolo passivo e ormai surclassato. Per di più, il target dell’interruption marketing non è specifico, ma di massa.

Questo si traduce in una comunicazione su larga scala che non si interessa al destinatario finale, ma che cerca di colpire quanta più gente possibile sperando in un alto numero di conversioni.

La pubblicità su Netflix sarebbe un vero rischio per il brand, che si ritroverebbe con un gran numero di spettatori scontenti e insoddisfatti.

Spettatori che ritrovandosi alle prese con spot di marche e prodotti non conformi ai loro interessi, non esiterebbero di certo a passare ad altri servizi di streaming concorrenti, che attualmente sono del tutto privi di pubblicità.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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