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Qualità dei video ridotta: la scelta di Netflix, Youtube, Facebook e Instagram

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25 Marzo 2020

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Si sono susseguite, negli ultimi giorni, notizie su come i colossi dello streaming e delle comunicazioni stiano affrontando la pandemia globale. Le ultime decisioni riguardano la qualità dei video, che risulta giocare un ruolo decisivo durante l’emergenza Coronavirus.

Quest’ultima verrà ridotta, per adesso in maniera non drastica, al fine di non gravare sulla rete europea e garantire un corretto funzionamento delle connessioni internet. Nei prossimi giorni e per almeno un mese, tutti gli utenti riscontreranno dei cambiamenti sulle principali piattaforme di streaming e sui social. Ma vediamo, nel dettaglio, cosa cambia, perché e quando.

Qualità dei video: perché viene ridotta

Perché scegliere di ridurre la qualità dei video? Secondo Theirry Breton, Commissario Europeo Responsabile per la Politica Digitale, le società di telecomunicazioni, le piattaforme di contenuti e gli utenti condividono la responsabilità congiunta di adottare misure per garantire il regolare funzionamento di Internet durante i periodi di quarantena.

Si è preso atto che in tempi normali lo streaming video pesa (relativamente) poco sulle reti a banda larga residenziali. L’utilizzo è infatti limitato a percentuali minime durante il giorno e aumenta tra il tardo pomeriggio e la notte, quando le persone sono a casa.

In tempi di emergenza CoVid-19 e di conseguente quarantena, invece, i picchi sono aumentati in maniera esponenziale. Per quanto le reti via cavo e in fibra gestiscano l’ondata al meglio delle loro possibilità, c’è la concreta possibilità che si verifichino sovraccarichi e conseguenti congestioni.

Per questa ragione si è deciso di agire sulla qualità dei video, il cui abbassamento concorre a un più fluido funzionamento della rete su tutto il territorio europeo, con benefici per tutti i servizi collegati al web.

Netflix, la prima piattaforma a ridurre la qualità

A lanciare il trend di riduzione della qualità video è stata Netflix. Chiamata a rispondere al commissario europeo Breton, dopo una riunione operativa e un confronto con alcuni esperti del settore, la società di Scott Valley ha indetto una call conference con i responsabili dei vari paesi europei.

Attualmente, nella zona UE l’azienda sta riducendo la velocità in bit ma non la risoluzione. Questo ridurrà il traffico Netflix sulle reti europee di circa il 25%, garantendo al contempo un servizio “esteticamente” accurato.

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Tuttavia, la strada è aperta verso il compromesso della risoluzione standard. D’altro canto, abbassandosi la larghezza va da sé che i video vangano automaticamente trasmessi a una risoluzione inferiore. Qualora questo accadesse, Netflix non ha chiarito come compenserà le promesse fatte agli utenti che pagano un abbonamento HD o Ultra HD 4K.

Intanto, la scelta presa dal direttore generale di Netflix Reed Hastings è già in atto. La durata stimata della ridotta qualità dei video di Netflix è di 30 giorni.

Youtube, così si abbassa il bitrate

La scelta di YouTube è stata immediatamente seguente a quella di Netflix. Anche questa è arrivata dopo una chiamata da parte di Thierry Breton, ed è già in atto. A cambiare sono però le modalità, dato che Google ha dichiarato che la sua piattaforma video ha in realtà registrato solo pochi picchi di utilizzo e possiede già misure interne per adattare il sistema a una capacità di rete inferiore.

L’approccio di YouTube consiste in un abbassamento del bitrate per mezzo del trasferimento di tutto il traffico nell’UE alla definizione standard come impostazione predefinita. Questo significa che tutti i video sulla piattaforma saranno riprodotti a 480p o in qualità DVD.

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Resta disponibile l’opzione per passare a risoluzioni più elevate, ma stando a quanto dichiarato da Google l’impostazione predefinita di 480p ridurrebbe comunque in modo significativo l’utilizzo complessivo dei dati a banda larga.

Il team operativo di Youtube ha infatti realizzato una proiezione che sottolinea come, in effetti, le percentuali di casi di passaggio a risoluzioni di 720p o 1080p siano talmente basse da risultare irrilevanti per la rete europea. Anche nel caso di YouTube, l’abbassamento del bitrate durerà per 30 giorni.

Facebook, Instagram e Whatsapp: una scelta consapevole

Si sono infine uniti al coro anche Facebook e Instagram. Va sottolineato che a differenza di servizi come Netflix e YouTube, i social network non rischiano di congestionare la rete. Tuttavia, il loro peso potrebbe provocare ulteriori stress alla rete europea. Per questa ragione è stata fatta una scelta consapevole, nell’ottica di evitare qualsiasi peggioramento delle comunicazioni in un momento molto difficile.

Ad annunciarlo, con un tweet, è stato Alexandru Voica, EMEA tech comms e portavoce di Facebook. Così si legge: “Per aiutare ad alleviare qualsiasi potenziale congestione della rete durante la crisi #Covid19, ridurremo temporaneamente i bit rate per i video su Facebook e Instagram in Europa”.

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To help alleviate any potential network congestion during the #COVID19 crisis, we will temporarily reduce bit rates for videos on Facebook and Instagram in Europe [1/2] #coronavirus – https://t.co/I7BqRiepev

— Alexandru Voica (@alexvoica) March 22, 2020

Nello statement completo, Voica ha specificato che il team di Zuckerberg lavorerà a stretto contatto con tutti i suoi partner per gestire eventuali vincoli di larghezza di banda durante questo periodo di forte domanda. Ha inoltre sottolineato che sarà assicurata a tutti gli utenti la possibilità di rimanere in contatto con i loro cari per mezzo delle app e dei servizi di Facebook.

Frattanto si lavora anche su Whatsapp: l’incrementarsi di videochiamate, infatti, potrebbe creare problemi ai server di Menlo Park. Lo stesso Zuckerberg ha dichiarato di stare lavorando attivamente per scongiurare qualsiasi malfunzionamento. E questo potrebbe significare, di fatto, anche un ulteriore abbassamento della qualità video.

Qualità dei video: cosa succede sulle altre piattaforme?

La scelta di piattaforma e social sopra elencate è destinata, almeno per il prossimo mese, a estendersi. Amazon, per esempio, aveva già deciso di ridurre la qualità delle immagini sui suoi e-store europei e ha annunciato nelle scorse ore di stare lavorando alla qualità dei video. Il colosso di Bezos darà notizie nelle prossime ore sui suoi provvedimenti.

Si attendono comunicazioni anche da parte di Dazn, Now Tv, Infinity e Chili. Grande attesa anche per le decisioni di Disney+, appena arrivato in Italia il 24 marzo con tutti i grandi classici dell’intrattenimento e i film d’animazione della Pixar e già messo di fronte a una pandemia globale.

Inoltre, è ancora poco chiaro come risponderanno i colossi dei videogame: Telecom Italia, per esempio, ha registrato un aumento del 75% del traffico dati italiano nel fine settimana. E a essere maggiormente responsabili del picco sono proprio i giochi online come Fortnite e Call of Duty.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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