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Sito web dell’INPS offline: come l’aumento di traffico ha messo in pericolo i dati sensibili

sito inps
1 Aprile 2020

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Per chi lavora nell’ambito della comunicazione e ha fatto del web il suo pane quotidiano, è sempre un po’ sconfortante assistere a fatti della portata del crash del sito web Inps. Non si tratta di un semplice malfunzionamento, ma di un problema di entità ampissima, difficile da digerire se si pensa alla prevedibilità dei fatti.

Ma andiamo per ordine. Il tilt del sito web è attribuibile all’aumento esponenziale del traffico dei visitatori. Un aumento che, però, era tutto tranne che inatteso. A partire da mezzanotte il portale Inps avrebbe dovuto raccogliere le richieste del bonus di 600 euro per professionisti e i lavoratori autonomi in difficoltà o senza lavoro a causa dell’emergenza Coronavirus.

In effetti, da 00.01 fino alle 8.30 del mattino, gli utenti sono riusciti ad accedere al sito web Inps e a richiedere l’indennità prevista dal Decreto “Cura Italia”. Poi, però, gli utenti hanno registrato un rallentamento: qualcosa stava iniziando a rompersi. Le oltre cento domande al secondo hanno messo in seria difficoltà il portale.

Se si fosse trattato solo di questo, però, non staremo qui a parlarne. La faccenda, infatti, si è complicata nel giro di pochissimo. Durante la mattinata, il sito è andato in crash: gli utenti non sono più riusciti ad accedere nonostante il sistema semplificato.

Ma, cosa ancora più grave, coloro che sono riusciti ad accedere hanno segnalato di essere reindirizzati su pagine di altri utenti con accesso a numeri, dati personali. Nel giro di pochissimo, quanto accaduto è stato segnalato da migliaia di utenti sui social media, che hanno condiviso gli screenshot.

Una vera e propria violazione della privacy, subito segnalata ed evidenziata dal Garante, che è intervenuto immediatamente. La banca dati dell’Inps contiene, infatti, schede personali contenenti dati anagrafici, numeri di telefono, indirizzi mail, iban ed eventuali posizioni debitorie.

Se un fatto del genere sarebbe stato ritenuto grave su qualsiasi sito, è chiaro che a lasciare l’amaro in bocca sia soprattutto il fatto che si sta parlando di un sito web istituzionale. Le cose sarebbero dovute andare diversamente. O almeno, così aveva detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico.

Quest’ultimo, infatti, aveva affermato che si sarebbero attivate procedure di sicurezza per rendere fluido l’accesso dei 5 milioni di utenti previsti (più chi accede alla cassa integrazione). Parole che ora sembrano quasi di scherno, specie quando si ritrova davanti all’avviso adesso visibile in home page sul sito web Inps:

sito web inps

Il messaggio apparso sul sito dell’Inps

La scelta di mettere offline il sito web è indicativa del fatto che le criticità riscontrate partano sì dal sovraffollamento, ma siano collegate a una forte impreparazione. Appare difficile attribuire quanto accaduto ad attacchi hacker, come invece si è affermato durante la giornata.

Piuttosto, sembra più logico collegare il caso a una cattiva comunicazione da parte dell’INPS, che solo pochi giorni fa aveva messo in allarme milioni di utenti scrivendo i fondi sarebbero stati distribuiti in base all’ordine cronologico di presentazione della domanda.

Tale informazione è stata poi rimossa e smentita, ma il danno era ormai stato fatto. Ad ogni modo, stando alle ultime comunicazioni, il sito web sarà presto riaperto. Tuttavia cambieranno le modalità: dalle 8 alle 16 sarà fruibile da patronati e consulenti, dalle 16 dagli altri cittadini.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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