Dal 9 marzo, la nostra agenzia cambierà modalità di lavoro a seguito degli effetti del coronavirus in Italia dal 21 febbraio.
Stiamo affrontando un’emergenza
Con un ritmo incalzante di contagi, errori di gestione, cattiva comunicazione e infodemia crescente, stiamo facendo i conti con questa emergenza mai vista.
Non è compito nostro fare un bilancio di tutto questo. Non è il momento del panico o della sottovalutazione del problema. Ci aspetta un periodo, speriamo il più breve possibile, di grandi prove per cittadini, famiglie e aziende. Per tutta la nazione.
Il senso della responsabilità deve prevalere e noi abbiamo scelto di fare la nostra parte contro il covid-19.
Smart working, come cambierà il nostro modo di lavorare
In linea con quanto consigliato dalle autorità anche noi abbiamo scelto di cambiare, a partire da lunedì 9 marzo fino alla fine dell’emergenza, la modalità di lavoro optando per lo smart working.
Grazie all’introduzione, lo scorso anno, dell’AGILE-SCRUM abbiamo messo il team dell’agenzia nelle condizioni di snellire e ottimizzare i processi di produzione interna in ottica collaborativa, attraverso l’utilizzo di strumenti di lavoro partecipativo a distanza quali Trello, Slack, Orange, Google Drive ed una Wiki personalizzata.
Anche grazie a questi strumenti, quasi tutti i professionisti del team di Tivitti potranno lavorare da casa mantenendo gli stessi standard di efficienza. Un’altra residua parte della squadra lavorerà in agenzia, garantendo così l’apertura della sede fisica di Palermo, in condizioni di assoluta sicurezza (una persona per stanza).
Il nostro servizio per le aziende
La tutela della salute di chi lavora nella nostra agenzia è certamente un valore per il nostro brand. Allo stesso tempo, la scelta dello smart working garantirà ai nostri clienti la certezza di un servizio che non cesserà qualunque sia il livello di emergenza, speriamo il più basso possibile in Sicilia e nel resto d’Italia. Questo perché i nostri collaboratori non saranno esposti al contagio sul lavoro e, soprattutto, non potranno contagiarsi a vicenda, situazione questa che metterebbe in ginocchio la produzione di qualsiasi azienda.
Pur essendo i nostri account sempre a disposizione, chiederemo ai nostri clienti di ridurre al minimo le riunioni fisiche cercando di favorire le tradizionali telefonate e le call su skype. Sono per altro degli strumenti molto efficaci che già utilizziamo nella gestione dei nostri clienti nel resto d’Italia. Da questo punto di vista il coronavirus, che prima o poi sconfiggeremo, può “educare” tutti al lavoro a distanza che tanto bene può fare alle nostre aziende.
Siamo consapevoli che saremo chiamati ad un grande sforzo per garantire alle aziende, che assistiamo, un’intensa attività di comunicazione per fronteggiare l’inedita situazione di emergenza.
Ognuno deve fare la sua parte contro il coronavirus
Senza entrare nel merito delle scelte operate per la gestione della crisi perché non competenti in materia, non abbiamo mai condiviso le scelte di comunicazione istituzionale al limite della schizofrenia (come rilevato da molti colleghi). Ed in questo quadro così caotico non hanno aiutato i toni allarmistici di certa stampa che ha generato panico da un lato e sottovalutazione del rischio (Al lupo! Al lupo!) dall’altro.
Non è però il momento delle polemiche, verrà il tempo di una serena valutazione degli eventi per non fare più gli stessi errori.
Sempre senza voler generare panico su panico, appare evidente che l’Italia subirà ingenti danni alla sua economia nazionae a causa dell’epidemia. Danni non ancora calcolabili, già abbastanza evidenti in alcuni settori (il turismo su tutti).
Noi siamo ottimisti, l’Italia ha superato crisi ben più gravi.
Ogni cittadino e tutte le aziende devono assumersi le proprie responsabilità dando un contributo fondamentale per fermare l’espansione del covid-19.
Noi stiamo facendo la nostra parte.