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Le emoji più utilizzate sui social al tempo del Coronavirus

emoji coronavirus
7 Aprile 2020

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I social media sono il riflesso della nostra quotidianità. Ogni giorno riversiamo sui nostri profili sentimenti, emozioni, desideri. E ad accompagnarli, immancabilmente, ci sono le emoji, il cui uso cambia in base agli inevitabili mutamenti della società.

Non stupisce, pertanto, che la diffusione del Covid-19 e la conseguente emergenza Coronavirus abbiano influito sull’uso delle emoji. Stando a uno studio di Emojipedia, l’uso di alcune faccine su Twitter e sui social media è aumentato esponenzialmente. Conoscere il comportamento degli utenti in rete è fondamentale per chi si occupa di social media marketing. Ma vediamo nel dettaglio quali sono.

Emojipedia e le prime analisi su emoji e Coronavirus

Quando le parole ci mancano, sono le emoji a sopperire al bisogno comunicativo. Partendo da questo presupposto, la grande piattaforma esistente sulle emoji, Emojipedia, si è lanciata in diverse analisi sull’uso delle faccine.

A seguito della diffusa copertura informativa sul Coronavirus e della relativa infodemiaKeith Broni (scienziato comportamentale e vice Emoji Officer di Emojipedia) e Jeremy Burge (Chief Emoji Officer) hanno preso, in primis, in esame 12 emoji legate alla salute.

emoji📃 Analysis of the following emojis finds tweets with 😷 or 🦠 most likely to be about COVID-19 / Coronavirus https://t.co/CJTC7qrjma

😷 Medical Mask
🤢 Nauseated
🤮 Vomiting
🤧 Sneezing
🤒 Thermometer
🤕 Bandage
🚑 Ambulance
💊 Pill
💉 Syringe
🦠 Microbe
🧼 Soap
🧽 Sponge
pic.twitter.com/t7sFkwSuBr

— Emojipedia 📙 (@Emojipedia)

Su un campione di 49.621 tweet, i due ricercatori hanno registrato l’incremento esponenziale di due emoji in particolare: la faccia con la mascherina e il microbo. Il 42% e il 36% di tweet e status che implicavano l’uso delle due emoji erano effettivamente correlati al Coronavirus.

Preso atto di questo cambiamento, hanno deciso di monitorare l’uso delle faccine nel corso dell’evoluzione della pandemia. E si sono spostati dal settore specifico della salute a quello generale, stilando una classifica di faccine più usate in assoluto.

Coronavirus, le emoji più usate in assoluto

Così, il campione di tweet presi in esame è aumentato: Broni, Burge e il team di Emojipedia hanno analizzato 205.576 tweet in tutte le lingue contraddistinti dagli hashtag #coronavirus o #COVID-19, a prescindere dal tipo di sentimento espresso.

E se le emoji del batterio e della faccia con la mascherina potevano essere prevedibili, le più usate in assoluto possono sembrare un po’ fuori contesto: si tratta, infatti, delle faccine che ridono.

emoji status📊 In an Emojipedia analysis of over 200,000 tweets containing the phrase “Coronavirus”, “COVID-19” or “COVID19”, these are the most common emojis https://t.co/CJTC7qrjma pic.twitter.com/0kG3hc7Cmb

— Emojipedia 📙 (@Emojipedia)

Broni ha dichiarato al web magazine Mashable che questa classifica è da leggersi tenendo in considerazione che le persone, quando discutono del Coronavirus, esprimono sicuramente un senso di preoccupazione ma senza abbandonare la consueta irriverenza del web.

“Le faccine che ridono – ha detto Broni – riflettono anche il senso di imbarazzo in seguito alla diffusione della malattia, le reazioni ai meme o più semplicemente la voglia di sdrammatizzare in un momento così buio”.

Le altre emoji in classifica, invece, sono legate ad altri fattori: le mani giunte indicano il bisogno di preghiera, mentre quelle legate all’allerta (il pallino rosso, la sirena, il cartello giallo) sono legate al desiderio di avvisare chi ancora non è al corrente dei pericoli del CoVid-19.

Altrettanto chiaro è l’uso della bandiera italiana (che ha scalzato la bandiera cinese), in quanto paese tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus. L’aumento del dito che punta all’ingiù, invece, è da collegarsi ai rimandi informativi allegati ai tweet (link di articoli di giornali, studi, analisi, ricerche).

Emoji e parole: l’equivalenza

In ultimo, Emojipedia ha realizzato un wordcloud molto utile per comprendere i nessi tra faccine e testi e l’impatto crescente delle emoji come mezzo espressivo.

Per chi non lo sapesse, il wordcloud è l’elaborazione grafica di uno o più testi (in questo caso dei tweet presi in analisi da Broni e Burge), il cui risultato è un’immagine rappresentante le parole chiave con dimensioni differenti in base a determinati criteri.

emojicovid

Tweets with the 🦠 Microbe emoji contain these words (larger = higher frequency) pic.twitter.com/f3D7gmE51I

— Emojipedia 📙 (@Emojipedia)

In questo caso specifico la dimensione è data dal numero di occorrenze del termine all’interno del testo. Come appare chiaro, l’emoji microbo è presa in analisi come vera e propria parola e, nei tweet presi in esame, il suo utilizzo è maggiore rispetto agli altri termini.

Si tratta di uno spunto di riflessione molto interessante per chi si occupa di comunicazione: avevamo già parlato di Emoji e SEO e questo wordcloud non fa altro che sottolinearne il valore ormai sempre più vicino all’equivalenza con i più comuni termini di ricerca.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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