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Coronavirus, le aziende devono resistere alla tempesta

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22 Marzo 2020

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Il film “Forrest Gump” insegna qualcosa di importante agli imprenditori in questo difficile momento per le aziende italiane. 

E ora cosa succede dopo l’ennesima stretta sulla chiusura delle attività industriali e commerciali? Questa è la domanda di tutti gli imprenditori senza risposta.
Inutile farsi prendere da un “ottimismo acefalo”, si sta abbattendo sull’Italia una tempesta di cui già, con i primi giorni di quarantena forzata, si vedono gli effetti. Tutti sono concordi nel ritenere imminente una crisi economica, di dimensione mondiale, molto diversa da quelle già viste e potenzialmente più grave. Pensare che, con la fine dell’emergenza coronavirus, tutto tornerà subito com’era prima è un povero illuso. Molte cose cambieranno e potrebbe essere una svolta epocale del nostro modo di vivere, quindi dell’economia e del modo di acquistare e di vendere.
Dobbiamo riuscire ad essere razionali, non farci prendere dalla paura perché quando arriva una tempesta bisogna saperla affrontare con la testa e con il cuore.

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Ricordate Forrest Gump ed il successo della “Bubba Gump Shrimp Company”?

Tutti abbiamo visto e amato “Forrest Gump”, film cult degli anni ‘90 vincitore di sei premi Oscar. Tante scene sono entrate nell’immaginario e nella cultura popolare. Voglio utilizzarne una per rappresentare il periodo che stiamo vivendo. Con un finale incoraggiante per chi vede solo buio.
Durante la guerra in Vietnam, Forrest Gump ed il commilitone Benjamin Beauford “Bubba” Blue (che viene da una famiglia di cuochi specializzati in gamberi) progettano la creazione della Bubba Gump Shrimp Company. Dopo la morte in battaglia di Bubba, Forrest decide di realizzare il sogno dell’amico e acquista una barca per gamberi con base nel porto Bayou La Batre, in Alabama.
Successivamente si unisce il tenente Dan Taylor, comandante del plotone di Bubba e Forrest. I due iniziano l’attività di pesca in mare con scarsissimo successo. Tutto cambia quando la barca viene investita improvvisamente, mentre si trovava in mare aperto, da un terribile uragano che mette a dura prova lo sparuto equipaggio (il tenente Dan ritrova la fede in Dio).

L’imbarcazione “Jenny” resiste miracolosamente alla tempesta mentre le altre barche, dei pescatori concorrenti, vengono distrutte dalla furia della tempesta. Forrest diventa l’unico pescatore di gamberi operativo in zona, riuscendo a pescare enormi quantità di gamberi e guadagnando molti soldi, che gli permettono poi di fondare l’azienda. La Bubba Gump Shrimp Company diventa così un colosso economico che investe in una nascente azienda tecnologica (la Apple). Curiosità: in omaggio al film è nata una catena di ristoranti di pesce nel mondo reale che ha preso il nome di Bubba Gump Shrimp Company Restaurant and Market.

resistere sopravvivere

Navigare in mare aperto, appunti per le aziende che non vogliono chiudere

Esattamente come Forrest Gump ed il tenente Dan, noi siamo all’inizio della tempesta che si sta abbattendo sull’Italia e su tutto il mondo. Un uragano che, senza troppi giri di parole, travolgerà molte aziende portandole alla chiusura.
Le aziende dovranno innanzitutto sopravvivere. Primum vivere deinde philosophari dicevano giustamente i romani. Io per renderla attuale la cambierei così: fare subito qualcosa per vivere e nel mentre filosofare per prepararsi alla ripartenza dopo la fine della tempesta. Non è un augurio ma un triste presagio: molte aziende non ce la faranno e quando ritornerà il sereno chi sarà rimasto in mare avrà il suo posto nel nuovo mercato. Probabilmente da protagonista come è successo per la Bubba Gump Shrimp Company (storie del genere esistono anche nella realtà e non solo nella finzione).

Ecco qualche appunto utile per le aziende che vogliono pescare tanti gamberi:

  1. Alleggerire l’azienda diminuendo i costi fissi

    La stragrande maggioranza delle aziende avrà un calo di fatturato nel 2020. Questo calo varierà in base al settore, alla forza del brand e soprattutto a quanto durerà il blocco generale dovuto alla quarantena forzata. In questa situazione di totale incertezza le aziende devono ridurre il più possibile i costi fissi. Tenere l’azienda leggera, anche a costo di scelte radicali e dolorose, per non dissipare la liquidità rimasta.

  2. Sfruttare i pochi aiuti statali

    Tutti gli imprenditori sono concordi nel ritenere le misure messe in campo dal Governo nazionale, con il Decreto “Cura Italia”, del tutto insufficienti. Bisogna comunque utilizzare quei pochi aiuti statali per limitare i danni della crisi. Lo slittamento dei pagamenti (contributi Inps e Iva), cassa integrazione per tutte le aziende, la moratoria sui prestiti, credito d’imposta sugli affitti per negozi e botteghe, ecc. La speranza è che, nel quadro di una crisi che riguarda tutte le nazioni europee, finalmente ci sia un intervento forte dell’Unione Europea con l’immissione di liquidità per far ripartire l’economia. Sfruttiamoli tutti questi aiuti ma un consiglio spassionato: mai pensare che le nostre aziende si possano salvare solo grazie alle politiche economiche. Le nostre scelte salveranno le nostre aziende.

  3. Osservare e studiare quanto sta avvenendo

    La quarantena forzata deve essere un’occasione per fermarsi e ragionare su quanto sta avvenendo. Ogni imprenditore deve evitare l’infodemia crescente e osservare con attenzione l’evoluzione dell’emergenza, per cercare di prevedere i tempi reali della fine del blocco. Oltre a questo gli imprenditori devono studiare, studiare e ancora studiare. Devono approfittare del tempo a disposizione, imposto dalla quarantena, per approfondire tematiche economiche e di marketing utili per trovare soluzioni per resistere alla tempesta e ripartire quando tornerà il sereno.

  4. Rivedere la propria strategia di marketing

    L’osservazione e lo studio devono determinare la revisione della propria strategia di marketing aziendale. Il famoso marketing mix, con le variabili delle quattro P e quattro C, non può essere lo stesso perché lo scenario sarà sicuramente diverso nei prossimi mesi. Capire quindi se il proprio prodotto/servizio risponde ancora e quanto ai bisogni dei clienti, valutare se le politiche dei prezzi siano ancora compatibili con il nuovo potere d’acquisto del proprio target, considerare le mutate condizioni della distribuzione con particolare attenzione all’opzione eCommerce, attuare una strategia di comunicazione nel quadro del nuovo scenario socio – economico.
    Tra le strategie di marketing più urgenti, da mettere in campo, c’è sicuramente quella della fidelizzazione per non perdere i propri clienti.

  5. Essere pronti al cambiamento

    Nei periodi difficili, come le crisi e le grandi calamità, non sopravvivono né i più deboli né i più forti. Sopravvive chi è più veloce, a mutate condizioni, nell’adattamento e nel cambiamento. Questo accadrà nei prossimi mesi alle aziende. Quelle che rimarranno immobili, o per la paura di fallire o per l’eccessiva sicurezza delle proprie forze, saranno travolte dagli eventi.
    Le aziende che supereranno la tempesta dovranno essere pronte a cambiare, le strategie e/o tattiche di marketing o in casi estremi il modello di business.
    E quando la tempesta sarà superata potremo festeggiare con una scorpacciata di gamberi!

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